Primo intervento al mondo in Humanitas: Protesi totale di ginocchio stampata in 3D
In Humanitas, presso il Centro per la ricostruzione articolare del ginocchio, è stato compiuto l’intervento chirurgico di impianto di protesi totale di ginocchio personalizzata e stampata interamente in 3D, che vanta il primato mondiale nel suo genere.
Il paziente è già stato dimesso e sta effettuando il normale decorso post-operatorio.
Sia il progetto di ricerca sia la realizzazione dell’operazione, che si è avvalsa dell’intelligenza artificiale e dell’assistenza di sistemi computerizzati, si devono al professor Maurilio Marcacci e al suo team, il dottor Francesco Iacono e il dottor Tommaso Bonanzinga, specialisti in ortopedia in Humanitas.
Di questo innovativo intervento di artroplastica del ginocchio ne abbiamo parlato con i diretti artefici.
Come si è giunti alla realizzazione di questo tipo di intervento?
I chirurghi del Centro per la ricostruzione articolare di Humanitas, in collaborazione con la start-up innovativa italiana Rejoint, hanno ideato una nuova procedura e stampato in 3D una protesi totale di ginocchio in lega di cromo cobalto, ricostruita fedelmente sulle dimensioni specifiche dell’arto del paziente rilevate dalla Tac e dalla risonanza magnetica. Inoltre, attraverso una visione computerizzata in 3D e un sistema intelligente di algoritmi è stato effettuato un planning preoperatorio interattivo, fondamentale per facilitare il corretto posizionamento della protesi stessa.
Quali sono i vantaggi della personalizzazione degli interventi di artroplastica del ginocchio?
Il dottor Bonanzinga spiega che fino ad oggi le protesi del ginocchio sono state progettate senza considerare l’anatomia specifica di ogni singolo paziente, di conseguenza si possono generare alcuni problemi dopo l’intervento come lo sfregamento dei tendini tra dispositivi e tessuti molli, dolore o infiammazione. La realizzazione di una protesi personalizzata potrebbe ridurre queste problematiche, rendendo più breve il decorso post operatorio e migliorando la qualità di vita.
Professor Marcacci, questa operazione, realizzata per la prima volta al mondo, può essere un incentivo alla ricerca di soluzioni terapeutiche sempre più innovative?
Gli ultimi sviluppi della medicina vedono la personalizzazione delle cure un’opzione sempre più realistica e concreta. Anche l’ortopedia non fa eccezione, con studi che vanno dallo sviluppo di protesi con materiali sempre più innovativi e su misura per il paziente, fino all’utilizzo di cellule staminali che aiutino la rigenerazione dei tessuti e della cartilagine. “Questo intervento è la conclusione di un progetto di ricerca che apre le porte a interessanti opzioni terapeutiche a beneficio dei pazienti e che speriamo possa stimolare il lavoro di tutti i professionisti nel campo della scienza e della medicina per trovare applicazioni cliniche sempre più innovative”, spiega il professore.
In termini di tecnologia, su che cosa punta la formazione in Humanitas University?
I medici e tutti gli altri professionisti del settore si confrontano quotidianamente con apparecchiature sempre più sofisticate, utilizzate per la diagnostica e gli interventi chirurgici. “Con l’evoluzione della pratica medica, anche la formazione dei giovani medici, fisioterapisti e infermieri deve seguire lo stesso percorso. In quest’ottica, un approccio didattico che faciliti la contaminazione di competenze, affiancato all’uso della simulazione per esercitarsi in sicurezza, potrà permettere ai giovani di affrontare al meglio il loro futuro”, conclude il professor Marcacci.