Mangiare sano per prevenire le malattie autoimmuni
Evidenze scientifiche dimostrano che esiste una stretta relazione tra alimentazione e numerose patologie autoimmuni, come le malattie infiammatorie croniche dell’intestino (morbo di Crohn e colite ulcerosa), l’artrite reumatoide o il lupus eritematoso sistemico, e questo perché quello che mangiamo modifica il nostro microbiota intestinale.
Una dieta sana e variata, come quella mediterranea, è quindi uno strumento preventivo per mantenere in equilibrio la flora intestinale, evitare lo stress infiammatorio e tutelare la nostra salute.
Per ripristinare il microbiota, alterato, per esempio, dall’assunzione di antibiotici, vengono in aiuto i fermenti lattici, in particolare i probiotici.
La professoressa Maria Rescigno, docente di Patologia Generale in Humanitas University, ha affrontato questo importante tema che riguarda la salute di tutti.
Come influisce l’equilibrio del microbiota intestinale sul sistema immunitario?
Il microbiota ha un filo diretto con il sistema immunitario, grazie all’azione combinata e perfettamente equilibrata delle due classi di microrganismi che lo compongono: i simbionti che utilizzano l’intestino per crescere e svilupparsi, ma che nello stesso tempo rilasciano molecole fondamentali per il nostro benessere (come sostanze per degradare macromolecole, o produrre alcune vitamine), ma soprattutto sostanze antinfiammatorie che aumentano la nostra tolleranza immunitaria. Accanto a loro ci sono i patobionti, batteri che allenano il sistema immunitario, facendogli da palestra, per prepararlo a difendersi e a combattere gli agenti patogeni. Se, complice un’alimentazione sbagliata, l’equilibrio del microbiota va in tilt, “ecco perciò che al suo interno aumentano specie in grado di produrre sostanze proinfiammatorie che ingannano il sistema immunitario, orientandolo, se c’è già una predisposizione genetica, ad armarsi contro l’organismo stesso, invece che contro i reali nemici che mettono a rischio la salute”, afferma la dottoressa Rescigno.
Quali alimenti ci proteggono dalle infiammazioni?
I nutrienti che inibiscono i processi infiammatori sono principalmente i cereali integrali, il pesce (soprattutto quello azzurro, ricco di Omega 3), i legumi, la frutta, la verdura, la fettina di carne di qualità. È altrettanto importante ridurre il consumo di zuccheri semplici, di grassi “cattivi”, di cibi confezionati o processati, come carne in scatola o wurstel.
“È utile mettere in tavola anche prodotti fermentati, come yogurt, kefir e miso: sono ricchi di metaboliti batterici e soprattutto sostanze antinfiammatorie”, aggiunge la professoressa.
Come ripristinare il microbiota intestinale quando si assumono gli antibiotici?
Quando la flora batterica intestinale viene danneggiata per diversi motivi, tra cui l’assunzione di antibiotici, essa ha bisogno poi di essere ripopolata.
“Attenzione alle cure antibiotiche – avverte l’esperta – che devono essere effettuate solo quando strettamente necessario perché alterano l’equilibrio dei batteri intestinali”. E aggiunge: “Vanno sempre associate ai probiotici, scelti però con la supervisione del medico: alcune ricerche hanno dimostrato che, se non si utilizzano i ceppi giusti, essi possono rallentare il corretto ripopolamento del microbiota”.
Come alimentarsi se una patologia autoimmune è già in corso?
Anche in questa situazione è fondamentale seguire la dieta mediterranea: essa riduce i rischi di diabete e ipertensione, problemi che innescano uno stato infiammatorio cronico in grado di alimentare ulteriormente la malattia autoimmune. Inoltre, è uno strumento ideale per mantenere il peso forma, misura fondamentale soprattutto se si soffre di artrite reumatoide, ottimizza l’efficacia di tutti i farmaci utilizzati per tenerla a bada.