L’istruzione allunga l’aspettativa di vita più del reddito – Il Prof. Riboli sul Corriere della Sera
Tratto dall’articolo del Prof. Elio Riboli, docente di Igiene generale e applicata di Humanitas University, sul Corriere della Sera.
Oggi in Europa l’aspettativa di vita varia da 75 a 83 anni, a seconda del Paese, e nei prossimi 20-30 anni è previsto un ulteriore balzo in avanti. Solo nel 1900 l’aspettativa di vita è passata dagli iniziali 35 anni a 64 anni. A questo risultato hanno contribuito una serie di fattori, quali il miglioramento delle condizioni igieniche, la maggiore disponibilità di cibo, la diminuzione del carico di lavoro fisico e il progresso delle cure mediche.
Tuttavia, il gap di status sociale incide tuttora sull’aspettativa di vita: chi nasce in famiglie e in Paesi più ricchi vive, infatti, circa 3-6 anni in più e nella fascia socioeconomica più elevata la mortalità per le malattie più diffuse (cardiovascolari, respiratorie e oncologiche) è inferiore.
Il ruolo dell’istruzione
Gli studi epidemiologici, oggi, ci dicono che l’aspettativa di vita è legata al livello di istruzione e non tanto al reddito.
Con il livello di istruzione aumenta infatti la capacità di recepire e di elaborare le informazioni necessarie per seguire uno stile di vita corretto e sano (astensione dal fumo, consumo moderato di alcol, dieta equilibrata, esercizio fisico, controllo dell’ipertensione e del colesterolo ecc.) e si riduce, conseguentemente, la frequenza con cui ci si ammala.
La correlazione tra geografia e aspettativa di vita
Lo stesso luogo geografico in cui si vive, spesso legato alla fascia sociale di appartenenza e alle risorse economico-culturali, concorre a determinare l’aspettativa di vita perché determina l’incidenza di alcune patologie.
Per esempio, nel Regno Unito i dati sulla mortalità per cancro al polmone e bronchite cronica causati da fumo di sigaretta mostrano una netta correlazione tra la classe sociale di appartenenza e l’abitudine al fumo, che oscilla fino al 400% in base alle diverse aree del Paese. A Londra esiste una sostanziale differenza nell’aspettativa di vita (4-5 anni) solo a 5-6 fermate di metropolitana di distanza.
Prevenzione e cura: gli ingredienti per vivere più a lungo
Occorre studiare ed estrapolare questi dati epidemiologici affinché ci aiutino a impostare campagne di prevenzione e informazione mirate (ai luoghi geografici, alle fasce sociali di appartenenza, agli stili di vita) al fine di ridurre al minimo le attuali disuguaglianze sanitarie.
Tutto infatti evidenzia l’importanza tanto della prevenzione, intesa come attenzione a comportamenti e stili di vita sani, quanto della cura di condizioni comuni, che in epidemiologia definiamo “cause delle cause di morte”.
La salute di ciascuno sta anche nelle mani di tutti noi.