Laurearsi in Infermieristica al tempo del Coronavirus: l’esperienza di Letizia
In queste settimane di emergenza Covid-19 Humanitas University, oltre alla didattica, è riuscita a garantire le sessioni di discussione delle tesi di laurea in via telematica.
Ma in che modo si è svolta la cerimonia via web e come hanno vissuto i laureandi questo importante traguardo del loro percorso formativo, vista la modalità così atipica?
Ce lo ha raccontato Letizia Monaco, che ha recentemente conseguito la laurea triennale in Infermieristica presso Humanitas University.
Innanzitutto, quando hai deciso di intraprendere il percorso di studi in Infermieristica?
Alla fine delle superiori, dopo aver valutato diverse opzioni, ho maturato la scelta di seguire il corso di Laurea in Infermieristica presso Humanitas University, convinta che quel tipo di studi fosse il più idoneo al mio carattere e ai miei interessi. Ma è stato grazie soprattutto all’esperienza dei tirocini durante il primo anno di corso che ho capito di aver fatto la scelta giusta e che quella sarebbe stata la mia professione futura.
Com’erano strutturati i corsi durante tutto il percorso di studi?
Il corso di laurea in Infermieristica di Humanitas University è articolato su tre anni e la formazione comprende sia lezioni teoriche sia lezioni pratiche e cliniche interattive fin dal primo anno, con esercitazioni e simulazioni in laboratorio con l’ausilio di manichini. È comunque un percorso formativo in continua evoluzione anno dopo anno.
C’è un corso che ti ha particolarmente interessato?
Sicuramente, il terzo è stato l’anno più entusiasmante, perché ho avuto la possibilità di applicare nella realtà tutte le nozioni apprese.
Il corso che mi ha maggiormente coinvolto è stato quello relativo all’Area critica, ossia quella d’urgenza e di terapia intensiva. Inoltre, mi ha particolarmente interessato quello sulla neurologia e neurochirurgia.
Su quale argomento verteva la tua tesi di laurea e come si è svolta la cerimonia?
L’argomento della mia tesi di laurea riguardava la revisione narrativa della letteratura sulla relazione tra infermiere e paziente straniero immigrato, incentrata principalmente sulla difficoltà di relazione per distanza culturale più che linguistica.
La discussione della tesi si è svolta online grazie alla piattaforma Teams.
I giorni antecedenti la laurea ho fatto diversi colloqui con i relatori e i correlatori in videoconferenza perché, essendo per la maggior parte infermieri, erano molto impegnati per l’emergenza Covid. Tre giorni prima ho sostenuto l’Esame di Stato con la prova scritta online controllata dai commissari, molto simile a quello dei compagni che si erano laureati nella sessione di novembre. Ci è stato dato l’esito il giorno stesso.
Con quale stato d’animo hai vissuto quel giorno?
La mia preoccupazione principale era che non funzionasse la Rete o che si interrompesse la linea.
Nonostante la situazione, la cerimonia è stata sorprendentemente bella, perché la commissione d’esame è stata veramente formidabile nel trasmettermi vicinanza e calore, cosa del tutto inaspettata. Ho provato un’emozione grandissima anche se mi trovavo a casa, a distanza, e molta felicità anche se purtroppo non ho potuto festeggiare con parenti e amici.
Da chi era composta la commissione?
La commissione era formata da membri esterni in videochiamata dai loro domicili, che, essendo molti, riuscivo a vedere solo quando intervenivano con le domande, e da commissari di Humanitas che si trovavano nel Campus e, precisamente, nell’auditorium. Questi ultimi indossavano le toghe, proprio come in una cerimonia di laurea tradizionale, ma, vista la situazione, erano distanziati l’uno dall’altro e portavano le mascherine.
Quali sono i tuoi progetti per il futuro?
Un paio di settimane prima dell’Esame di Stato avevo fatto un colloquio di lavoro in Humanitas e il giorno stesso dell’esame mi hanno comunicato l’assunzione. Quindi inizierò a lavorare in Humanitas a Rozzano (non so ancora in quale reparto) appena svolto l’iter burocratico, presumo tra una o due settimane.
In realtà, inizialmente avevo progettato di fare prima un’esperienza all’estero, in Africa, per approfondire le mie conoscenze in ambito transculturale. Ovviamente, questo ora non è possibile e quindi lo rimanderò a quando la situazione me lo permetterà.
Sono una persona curiosa e desidero fare più esperienze possibili sia di studio sia cliniche; vorrei, infatti anche seguire alcuni master specifici, per esempio sulle malattie infettive esotiche.