La tecnologia digitale al servizio del microbiota
Il nostro corpo è popolato da un numero elevatissimo di microrganismi (pare che per ogni cellula umana ce ne siano fino a dieci) che sono variamente distribuiti nell’organismo, ma hanno una elevatissima concentrazione nell’apparato digerente, dove costituiscono il microbiota intestinale, formato da batteri (95%), virus e funghi.
Il microbiota produce una serie di molecole, i metaboliti, o postbiotici, che sono fondamentali per la nostra salute; quando tutto è in equilibrio (eubiosi) siamo in uno stato di benessere, mentre quando il microbiota si modifica (disbiosi) ci possiamo trovare in una condizione di malattia, di stati patologici di varia natura.
Ma, per spiegare il perché il microbiota è così cruciale per il benessere o la malattia dell’intero organismo, ci viene in aiuto la tecnologia digitale.
Ne ha parlato la dottoressa Maria Rescigno, Professore Ordinario di Patologia Generale in Humanitas University, nel suo intervento al Wired Health 2019.
Il cibo che mangiamo influenza il nostro carattere
Il microbiota, che è presente su tutte le superfici, ma principalmente dell’intestino, ha un ruolo fondamentale per garantire il buon funzionamento di tutto l’organismo, influenzando anche il nostro umore. A questo proposito, ha riferito la professoressa: “Un recente studio canadese ha valutato l’effetto del microbiota sul comportamento di modelli sperimentali (dei topolini), dimostrando l’influenza del cibo sul carattere”. Quindi, essere più timidi o più spavaldi, più depressi o di buonumore dipende non solo dalla genetica, ma anche da come varia la composizione del nostro microbiota, che è fortemente influenzata dal cibo che abbiamo mangiato. “Questo perché – ha precisato – quando mangiamo andiamo anche a nutrire il nostro microbiota; per cui, per esempio, se una dieta è più ricca di grassi o di proteine, ciò modificherà l’equilibrio armonico tra i vari ceppi di microrganismi (disbiosi), determinando uno stato di alterazione che, anche a distanza di tempo, può portare alla malattia”.
La tecnologia per comprendere il ruolo del microbiota nello sviluppo del tumore
“La tecnologia digitale ci ha fornito una fotografia dei batteri, virus e funghi che vivono nel nostro intestino, attraverso l’analisi di tutti i geni che sono associati al microbiota, che chiamiamo microbioma”, ha spiegato la professoressa.
“Grazie a ciò – ha proseguito l’esperta – abbiamo potuto studiare in laboratorio anche il ruolo del microbiota nello sviluppo dei tumori, in particolare del carcinoma del colon-retto, e come la sua composizione si modifica (perdendo completamente, in particolare, due ceppi batterici) sia nei pazienti affetti da carcinoma sia in quelli con adenoma, un tipo di tumore benigno che precede l’insorgenza del tumore non ancora sviluppato”.
“Con le tecnologie – ha continuato – siamo riusciti a isolare, e successivamente reintrodurre, i due ceppi di batteri suddetti per capire se potessero avere un’attività antitumorale: si è capito che non è il ceppo a bloccare la crescita del tumore, bensì i suoi metaboliti (postbiotici)”.
Quindi, in funzione di ciò che mangiamo, noi induciamo il microbiota a produrre dei postbiotici. Da tutto ciò emerge quanto sia particolarmente importante l’aspetto digitale per l’analisi degli stessi (metabolonica).
La Postbiotica per combattere i tumori
“In Humanitas abbiamo realizzato una start-up sul microbiota, la Postbiotica, in cui andiamo ad analizzare a livello digitale i metaboliti prodotti dai batteri”, riferisce l’esperta.
Dopo aver selezionato alcuni batteri del microbiota intestinale, attraverso una tecnologia molto avanzata, “abbiamo riprodotto in laboratorio l’attività fermentativa che avviene nell’intestino, allo scopo di ottenere i metaboliti necessari per il nostro benessere e per realizzare terapie mirate a supporto del microbiota per alcune specifiche patologie, come i tumori”, conclude la professoressa Rescigno.