La ricerca Humanitas per diagnosticare e curare il carcinoma del pancreas
Il pancreas è un organo situato in profondità nell’addome, tra lo stomaco e la colonna vertebrale. Esso produce diversi ormoni molto importanti, tra i quali l’insulina, che regola il livello degli zuccheri nel sangue, e vari enzimi che consentono la digestione da parte dell’intestino.
Esso può essere colpito da tumori di natura e malignità differenti; il carcinoma del pancreas rientra tra le forme tumorali più aggressive e difficili da trattare ed è in continuo aumento; secondo le stime, infatti, entro il 2030 rappresenterà la seconda causa di mortalità per cancro nel mondo occidentale.
Nonostante il progressivo miglioramento delle metodiche diagnostiche e delle cure, in media solo l’8,1% dei pazienti sopravvive a cinque anni dalla diagnosi, una percentuale ancora troppo bassa, soprattutto se raffrontata a quella molto incoraggiante del cancro della mammella (91%) e del colon-retto (66%).
L’arma più importante per favorire la diagnosi precoce e intervenire tempestivamente con terapie mirate è la ricerca.
Perché questo “big killer” è così difficile da sconfiggere
I motivi sono tanti. Diversamente da altre neoplasie (come il tumore alla mammella o al colon), ancora non sono stati identificati i geni responsabili di mutazioni che possono portare al suo sviluppo e mancano test di screening. Inoltre, inizialmente il carcinoma del pancreas tende a essere asintomatico, si presenta in maniera subdola e, quindi, non è facilmente diagnosticabile. In più, ha una crescita rapida,tende a dare metastasi ad altri organi e, quando asportato, ha tendenza a recidivare.
Conoscere il nemico per combatterlo
“Cambiare la storia del carcinoma del pancreas è possibile – afferma il professor Alessandro Zerbi, Responsabile Chirurgia del Pancreas in Humanitas e docente Humanitas University – ma per farlo è fondamentale conoscere a fondo il nostro nemico. Abbiamo accettato la sfida che questa malattia ci pone per contrastarne l’aggressività e arrivare a ottenere diagnosi precoci e terapie contro questa forma di cancro per cui oggi la medicina non ha ancora armi abbastanza efficaci”.
È molto importante conoscere anche i fattori di rischio dell’insorgenza di questa patologia, come fumo, dieta ricca di grassi, diabete e predisposizione familiare.
I passi avanti della ricerca in Humanitas
Grazie al lavoro degli oltre 300 ricercatori sostenuti dalla Fondazione Humanitas per la Ricerca, costantemente impegnati insieme ai 600 medici degli ospedali in uno scambio continuo di informazioni fra laboratorio e attività clinica, si è compreso il ruolo giocato dalle cellule del sistema infiammatorio e immunitario nella crescita tumorale.
“I nostri studi – spiega il professor Alberto Mantovani, Direttore Scientifico di Humanitas e docente di Humanitas University – hanno dimostrato chiaramente che le cellule del nostro sistema infiammatorio e immunitario, anziché difenderci come dovrebbero, si fanno corrompere dal tumore e contribuiscono alla sua crescita e disseminazione metastatica. La comprensione di questo fenomeno è la chiave per aprire nuove vie per la diagnosi precoce e la terapia di questa forma di cancro”.
A questo proposito, anche attraverso la campagna di raccolta fondi dal 10 al 17 novembre 2019, la Fondazione Humanitas è impegnata nel sostenere, in particolare, uno studio che mira a comprendere come contrastare l’aggressività del cancro del pancreas agendo sulle cellule del sistema immunitario e infiammatorio, abbondantemente presenti nella massa tumorale pancreatica.
Come diagnosticare il carcinoma del pancreas: ecoendoscopia e TC
Innanzitutto, per una diagnosi certa e tempestiva della presenza del tumore al pancreas, occorre rivolgersi a Centri con una grande esperienza in questa patologia.
A questo scopo, le metodiche diagnostiche utilizzate sono la TC (Tomografia Computerizzata) con mezzo di contrasto e l’ecoendoscopia. Quest’ultima consente, inoltre, di effettuare prelievi bioptici e funge anche da strumento per alcune operazioni, come drenaggi, posizionamento di marcatori per guidare la radioterapia ecc., e tecniche ablative locali da integrare alle altre terapie all’interno di protocolli di ricerca.
Il trattamento del carcinoma del pancreas è tipicamente multidisciplinare, nel senso che solo la combinazione della chirurgia con la chemioterapia, ed eventualmente la radioterapia, può consentire di ottenere risultati soddisfacenti. È fondamentale identificare correttamente i casi che necessitano dell’intervento chirurgico di asportazione del tumore, tenuto conto che si tratta di una delle operazioni più difficili e impegnative ed è associata a un elevato rischio operatorio e post-operatorio.
Negli ultimi anni ci sono state diverse novità sia in campo chirurgico sia oncologico. Dove possibile, vengono utilizzate tecniche mini-invasive (laparoscopiche e robotiche) che rendono gli interventi meno pesanti. In campo oncologico sono stati adottati nuovi farmaci chemioterapici che, utilizzati in combinazione tra loro e somministrati prima o dopo (a seconda dei casi) l’intervento chirurgico, hanno consentito di migliorare la prognosi dei pazienti.