Incontro tra filosofia e scienza per “costruire ponti al servizio della società”
In un’epoca, come quella odierna, in cui l’intelligenza artificiale sta cambiando il modo di fare ricerca e diagnosi, scienza e filosofia rappresentano per molti scienziati due culture troppo distanti, se non addirittura antagoniste, per poter avere un punto d’incontro e di dialogo.
Non la pensa così l’immunologo di fama internazionale, professor Alberto Mantovani, direttore scientifico di Humanitas e docente in Humanitas University, autore, insieme al fisico Carlo Rovelli, di un articolo, comparso sulla prestigiosa rivista scientifica Pnas, su come la scienza, oggi come in passato, abbia bisogno della filosofia.
Il pensiero del professor Mantovani
Secondo il professore di Humanitas University e anche di altri autorevoli ricercatori, scienza e filosofia hanno radici storiche comuni (basti pensare ad Aristotele, che è stato un grande scienziato oltre che un grande filosofo nell’antica Grecia) e ancora oggi la riflessione filosofica deve essere alla base della ricerca scientifica e medica. Si tratta di un “metodo di lavoro” che parte dal pensiero per arrivare dentro ai laboratori e dare così un contributo concreto alla ricerca.
“Una parte della scienza ha voluto tenersi alla larga dalla filosofia, pensando di poterne fare a meno – ha sottolineato Mantovani – con il risultato che si è impoverita. D’altro canto, la migliore filosofia, la grande filosofia europea che ha dettato le basi del pensiero occidentale si è sempre nutrita della scienza in quanto sapere sul mondo coniugato nel tempo. Entrambe le discipline quindi dovrebbero tenersi presenti e influenzarsi in un dialogo fecondo”.
Un esempio concreto di collaborazione
La contaminazione tra filosofia e scienza ha portato avanzamenti in campo scientifico; ne è un esempio una recente teoria sul funzionamento del nostro sistema immunitario.
“Il nostro organismo ha due massimi sistemi, uno è il sistema nervoso centrale e l’altro è il sistema immunitario”, ha spiegato il professore. “Le riflessioni filosofiche su questo tema ci stanno aiutando a porre la teoria generale di come funziona il sistema immunitario. La teoria della discontinuità, per esempio, spiega bene come il nostro corpo, attraverso il sistema, ha la percezione di una discontinuità fisica del pericolo”, ha aggiunto.
“È fondamentale, quindi, che le due culture si conoscano e si confrontino – ha proseguito il professor Mantovani – perché, come dice Einstein, l’uomo di scienza che ignora la filosofia è come chi ha visto migliaia di alberi senza aver mai abbracciato l’idea di una foresta e l’indipendenza determinata dall’analisi filosofica è la distinzione fra un mero specialista e un cercatore autentico della verità”.