Il nuovo Master in Advanced Technologies in Rehabilitation
Fisioterapia e ingegneria biomedica sono mondi solo apparentemente distanti: in Italia, ma non solo, tra le due discipline persiste un gap che potrebbe essere colmato creando connessioni e stimoli comuni. Da qui l’idea di Humanitas University di avviare un Master in Advanced Technologies in Rehabilitation e di creare un ponte tra la pratica clinica dell’esperto di riabilitazione motoria e il potenziale tecnologico offerto dai moderni e avanzati strumenti biomedici.
Abbiamo chiesto al Professor Roberto Gatti, docente di Fisioterapia di Humanitas University e direttore scientifico del Master, di rispondere ad alcune nostre domande.
Professore, a chi è rivolto il Master e come si articola?
Si tratta di un Master annuale di I livello al quale possono accedere fisioterapisti, bioingegneri e terapisti occupazionali, da un minimo di 20 a un massimo di 30 partecipanti.
Sono previsti 3 periodi di due settimane intensissime – tutti i giorni, 7 ore al giorno per due settimane consecutive – per le lezioni frontali: il primo periodo sarà a gennaio, il secondo a giugno e il terzo a ottobre. Le lezioni frontali, che faremo in presenza, prevedono sia parti teoriche sia pratiche ed esercitative.
Oltre alle lezioni saranno organizzati dei workshop in cui alcune aziende opinion leader del settore porteranno in sede alcune loro tecnologie da mostrare ai corsisti.
Infine, ciascun masterizzando frequenterà 4 settimane di tirocinio in strutture convenzionate con Humanitas University.
La lingua del Master è l’inglese e l’obiettivo è quello di attrarre colleghi sia dall’Italia che dall’estero.
Come è strutturato il Master?
Il master è strutturato in 3 grossi moduli: il primo sull’acquisizione e analisi del segnale bioelettrico ed elettromiografico; il secondo riguarda l’uso delle tecnologie per l’analisi strumentale del movimento; il terzo modulo è improntato sull’uso delle tecnologie come supporto all’esercizio riabilitativo.
Partiremo dall’acquisizione e dall’analisi del segnale, per poi descrivere le tecnologie per la valutazione funzionale e il supporto all’esercizio riabilitativo.
Ci tengo a sottolineare che le tecnologie saranno presentate in connessione con le domande che emergono dalla pratica clinica e verranno quindi legate al mondo della fisiologia, della neurofisiologia, della biomeccanica ecc.
Si tratta dunque di un Master che integra competenze ingegneristiche e cliniche e che prevede come docenti sia ingegneri sia clinici: partendo dalle domande che emergono dalla pratica clinica si analizzeranno le risposte che coinvolgono le tecnologiche più avanzate ed il loro razionale.
Quali sono gli argomenti principali?
Si esplorerà il potenziale dell’elettromiografia di superficie e si presenteranno i sistemi per l’analisi strumentale del movimento, come quello optoelettronico e le piattaforme di forza. Tra gli strumenti terapeutici si parlerà di realtà virtuale, robotica, stimolazioni e protesi artificiali.’ Sarà data attenzione sia ai grossi sistemi (robot, strumenti di realtà virtuale ecc.) sia ai sistemi portatili semplici (sensori, accelerometri, strumenti portatili di elettromiografia ecc.). Questi ultimi, sempre più alla portata di tutti per semplicità di utilizzo e prezzi abbordabili, possono dare un valore aggiunto al trattamento fisioterapico in ogni contesto professionale.
Benché semplici ed economici, occorre tuttavia conoscerne il razionale per capire come utilizzarli al meglio; e il Master serve anche a questo.
Da dove nasce l’idea di un Master così innovativo?
In letteratura scientifica stanno comparendo sempre più articoli che indicano come i sistemi tecnologici possono essere un utile supporto ai programmi di riabilitazione motoria.
Specialmente in Italia, ma non solo, i fisioterapisti non hanno molta confidenza con questi sistemi ed è un peccato, perché questi ultimi nascondono un enorme potenziale. Persiste la dicotomia tra il mondo ingegneristico, che tende a procedere un po’ per conto suo, realizzando macchinari molto complessi e talvolta poco attuabili, e quello fisioterapico. Il fisioterapista, viceversa conosce le domande cliniche a cui le tecnologie possono rispondere, ma spesso ignora che le risposte sono talvolta già disponibili nelle più moderne tecnologie.
Da qui l’idea di Humanitas University di avvicinare questi due mondi attraverso un Master in Advanced Technologies in Rehabilitation: è opinione condivisa che soltanto attraverso la loro integrazione sia possibile utilizzare al meglio il potenziale tecnologico esistente e, in prospettiva, sviluppare nuove idee per raggiungere obiettivi comuni.
Quali sono i partner scientifici di Humanitas University?
Il Master è proposto da Humanitas University in collaborazione con un partner scientifico di altissimo livello, il Politecnico di Milano.
Il comitato scientifico e il corpo docenti è composto da esperti di fama internazionale nell’utilizzo delle tecnologie in riabilitazione motoria.
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