Humanitas University è stata certificata come centro di riferimento europeo per il tumore della vescica, della prostata e del rene
Humanitas University ha ricevuto un importante riconoscimento: è stata certificata come centro di riferimento europeo per il tumore della vescica, quello della prostata e quello del rene. Ne abbiamo parlato con il Professor Nicolò Maria Buffi Direttore della Scuola di Specializzazione in Urologia, attualmente frequentata da quindici specializzandi (ma il numero è destinato ad aumentare), quattro dei quali a breve andranno all’estero a fare una fellowship di ricerca clinica per un periodo di circa dodici o diciotto mesi.
Professor Buffi, che riconoscimento è quello arrivato di recente per la Scuola di Specializzazione che dirige?
«Indubbiamente è molto importante e anche molto gratificante. Stiamo cercando di creare una rete formativa per i nostri specializzandi che frequentano la Scuola di Urologia in Humanitas University e stiamo strutturando anche un nuovo programma di formazione suddiviso per anno. Quest’ultimo sarà basato su una piattaforma di e-learning, sull’utilizzo di un centro di simulazione e sul tutoraggio in sala operatoria. La rete, però, funziona solo quando c’è un interscambio tra realtà diverse e per questo abbiamo creato una partnership con diverse strutture europee. Abbiamo pertanto richiesto ed ottenuto l’accreditamento alla Società Europea di Urologia (EAU) come EBU-EAU Host Centre che ci identifica come centro di riferimento per il cancro uroteliale, del rene e della prostata».
Come funziona l’accreditamento?
«C’è un processo piuttosto lungo e delicato. Per essere accreditati bisogna essere innanzitutto un centro ad alto volume chirurgico. In Humanitas facciamo circa 400 interventi nell’ambito del tumore alla prostata ogni anno; altri 200 per il tumore al rene e circa 70 per esportare i tumori della vescica. Sono numeri molto sopra la media, consideri che in media un centro effettua in un anno cento operazioni sulla prostata, circa 30 per quanto riguarda i reni e 20 sulla vescica. Ma questo non è sufficiente per l’accreditamento a centri così importanti».
Cosa serve ancora?
«Bisogna anche dimostrare di avere una produzione scientifica congrua. Quindi abbiamo chiesto all’EAU di essere accreditati per questo tipo di patologia, loro hanno fatto verifiche e hanno visto che abbiamo i requisiti in regola. E ci hanno accreditati».
In termini pratici, cosa implica questo accreditamento?
«Significa che uno specializzando di un’altra Scuola di Urologia afferente alla Comunità Europea puo’ fare richiesta di frequentare Humanitas University su un progetto da noi ben definito sponsorizzato dall’EAU per una fellowship di ricerca. Viceversa, i nostri specializzandi possono fare il processo inverso, e partecipare a bandi di altre realtà sempre dentro l’ambito della European Board of Urology. È una sorta di “scambio di talenti» ed è anche un modo efficace di creare rete formativa internazionale che produca ottimi risultati anche nell’ambito della ricerca medica».