Humanitas University e Stanford University: una collaborazione che continua
A partire dal 7 ottobre 2022, per tre settimane, i medici specializzandi dei corsi di Medicina d’emergenza-urgenza e Anestesia e Rianimazione di Humanitas University hanno avuto l’opportunità di partecipare attivamente alla simulazione di casi clinici e assistere a delle lezioni tenute da due docenti della Stanford University: il professor Bernard Dannenberg – clinical professor of Emergency Medicine and Emergency Pediatrics e il professor Nicholas Andrew Pokrajac – clinical assistant professor, Emergency Medicine e responsabile del Simulation Center di Stanford.
«Questa visita ha rappresentato la continuità di una collaborazione scientifica e di scambio iniziata nel 2015 con il Professor James Quinn della Stanford University che trascorse un periodo in Hunimed in qualità di Visiting professor – spiega il professor Raffaello Furlan Professore Ordinario Medicina Interna in Humanitas University. In ambito scientifico è frequente che si instaurino rapporti di scambio e collaborazione spesso grazie al fatto di avere lavorato a progetti comuni e studi scientifici».
In questo contesto, durante lo scorso ottobre, le dottoresse Claudia Cecconi Ebm e Stefania Brusa hanno organizzato numerose sessioni di simulazioni di casi clinici di emergenza-urgenza in ambito pediatrico e nell’adulto, per i medici specializzandi di Anestesia e Rianimazione e Medicina Urgenza. «Gruppi formati da 6-7 medici specializzandi hanno partecipare in presenza e attivamente ai casi nel Simulation Center di Hunimed e un numero molto più elevato di medici ha potuto assistere da remoto in aule collegate al nostro Simulation Center. Informa Furlan – Un’occasione di scambio e arricchimento scientifico importante di cui hanno potuto fruire oltre un centinaio di medici specializzandi».
Al fine di formare nuovi istruttori in simulazione, il 25 e 26 ottobre scorso si è tenuto il corso “TRAIN THE TRAINERS 2022 Simulation Instructor Training” tenuto dalla dott.ssa Stefania Brusa e dall’ingegner Fabio Carfagna a cui si sono uniti il professor Bernard Dannenberg, il dott. Francesco Barbani e la dott.ssa Elena Bigi, rivolto agli specialisti di Humanitas che avevano già esperienza in qualità di formatori delle simulazioni nel Simulation Center. La novità di questa edizione è stata la collaborazione interuniversitaria che ha favorito la partecipazione fino a dover aumentare il numero dei posti disponibili. «La simulazione nell’apprendimento è un’area molto importante – spiega il dott. Francesco Barbani, anestesia e rianimazione AOU Careggi Firenze e Coordinatore del centro di simulazione affiliato alle scuole di specializzazione di anestesia e rianimazione dell’Università di Firenze. In questo corso sono state introdotte le tecniche didattiche della simulazione che verranno utilizzate dai facilitatori nella formazione. I discenti hanno avuto la possibilità di apprendere oltre alle conoscenze culturali anche delle capacità psicomotorie di come fare le procedure e come comportarsi all’interno del team. L’obiettivo principe è di migliorare la qualità delle cure per i pazienti».
Il fine è creare gruppo di esperti in simulazione che sia di supporto alle attività formative che utilizzino la metodologia simulativa secondo standard di riferimento. «Questo evento è stato una grande opportunità – spiega la dott.ssa Elena Bigi, Anestesia e Rianimazione Ospedale Maggiore di Bologna ed Emergenza Territoriale 118 Emilia-Romagna – nell’ottica di rendere disponibile e uniforme la formazione grazie alla simulazione in sanità, uno strumento molto potente che è necessario saper gestire al meglio in quanto non è un’attività spontanea. Per queste ragioni è fondamentale, sia per i partecipanti sia per chi offre il corso, condividere e uniformare la conoscenza, e per fare questo sono necessari momenti di incontro e confronto».
Inoltre, si è svolta anche una Lecture dei docenti della Stanford University per gli studenti del corso di Emergency del sesto anno. Un modo per sperimentate i diversi approcci di insegnamento della medicina. La visita dei docenti americani, oltre all’obiettivo di scambio di conoscenze, è stata importante per dare un respiro e una visibilità internazionale alle nostre Scuole di Specialità e di aprire anche a possibili opportunità di formazione e scambio con Stanford. Infine, è importante ricordare che questi scambi permettono di mettere a punto possibilità di nuovi studi clinici e obiettivi di ricerca comuni.