Humanitas, i Google Glass esordiscono in sala operatoria
(Aprile 2014) Ciò che solo il medico vede mentre opera in sala, da oggi è visibile a tutti grazie ai Google Glass utilizzati per la prima volta in Humanitas. Da una parte gli specialisti che assistono all’intervento in diretta in una sala training, dall’altra il chirurgo che opera e trasmette, grazie a comandi vocali, quello che osserva attraverso “l’occhio virtuale” dello strumento supertecnologico che indossa. I Google Glass, sono stati testati per la prima volta in Italia dai medici dell’ospedale di Rozzano come strumento di formazione durante un corso di Emodinamica e Cardiologia interventistica. “Avere il punto di vista del medico impegnato in un delicato intervento chirurgico, soffermarsi sui movimenti delle sue mani ed osservare quello che gli sta intorno in sala, dai monitor allo staff di infermieri che lo supportano, ha un’importante finalità didattica e formativa – spiega la dott.ssa Patrizia Presbitero, responsabile di Emodinamica e Cardiologia Interventistica in Humanitas -. Dà infatti un’idea molto chiara di come un operatore esperto si muove, dei suoi gesti e di quello che osserva durante un intervento complesso”. Inoltre, in situazioni di emergenza o in caso di applicazione di procedure particolarmente complesse, i Google Glass potranno essere utilizzati per assistere i professionisti coinvolti. Gli anestesisti, ad esempio, potrebbero beneficiare dell’utilizzo dei Glass durante un intervento rianimatorio per avere una visione, ancor prima di arrivare sullo scenario operativo, in tempo reale, dei parametri vitali (battito cardiaco, pressione e saturazione) del paziente e consultare, attraverso comandi vocali, la cartella di anamnesi, il risultato degli esami ed eventuali rilievi obiettivi del personale sanitario già attivato. Infine, i Glass, possono essere un’importante strumento per l’interazione fra chirurghi che si trovano impegnati in sale operatorie sempre più “integrate” da più tecnologie: è pensabile che sia sempre meglio fruibile il patrimonio delle informazioni, senza dover interferire sul lavoro dedicato direttamente al paziente.