Giovani e ricerca scientifica, intervista al prof. Mantovani
“I giovani sono il sale della ricerca scientifica, sono coloro che ci mettono in discussione, hanno energia e visione, senza di loro non si fa ricerca scientifica.” Ne è convinto Alberto Mantovani, Direttore Scientifico di Humanitas e Professore di Humanitas University, intervistato da Fondazione Cariplo.
Viviamo in un tempo in cui “l’oro principale è l’oro grigio, l’oro dei cervelli. I giovani italiani in genere arrivano secondi solo alla Germania, ma con alle spalle un investimento in ricerca e istruzione infinitamente più basso. Il nostro Paese non offre loro opportunità perché investe poco in Ricerca e quindi buona parte dei nostri giovani va a lavorare all’estero.”
Fondazione Cariplo e il sostegno alla ricerca scientifica
Per questo è importante il ruolo di organizzazioni come Fondazione Cariplo, che concede contributi per la realizzazione di progetti di utilità sociale in numerosi ambiti, come ambiente, arte e cultura, servizi alla persona e ricerca scientifica, in sinergia con soggetti pubblici e privati.
Il bando congiunto di Cariplo con Regione Lombardia è nato proprio nell’ottica di attirare nel nostro sistema giovani cervelli selezionati, un’operazione che ha già funzionato nel laboratorio del Prof. Mantovani, dove “sono presenti molti giovani da diversi Paesi”.
“Ho avuto il privilegio oltre dieci anni fa di essere sostenuto nella mia attività di Ricerca da Fondazione Cariplo, per un progetto di Renato Dulbecco, colui che ha lanciato la sfida di sequenziare il genoma umano.” – spiega il Prof. Mantovani – “Ho avuto poi la fortuna di essere parte di un sogno, di un’impresa collettiva: usare le forze del sistema immunitario contro il cancro. Fare ricerca scientifica vuol dire anche osare sognare”.
La responsabilità di chi fa ricerca medica
“Chi fa ricerca nel settore delle scienze della vita ha una grande responsabilità nei confronti della società civile, a diversi livelli: bisogna essere meritocratici, essere trasparenti. Individuare quali sono i problemi a cui la ricerca scientifica può dare risposta e poi comunicare nel modo più chiaro, modesto e comprensibile ciò che si sta facendo, i risultati ottenuti e le sfide che si hanno davanti.
A un certo punto della propria storia è importante che uno scienziato metta al servizio della comunità la visione dei problemi che ha acquisito, purché ciò avvenga in un contesto corretto. Ho pensato che Fondazione Cariplo fornisse un contesto ideale per mettere al servizio della comunità la mia esperienza”.
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