Artrosi: le mosse giuste per prevenirla
Oggi, 12 ottobre, ricorre la Giornata Mondiale delle Malattie Reumatiche.
Sono oltre cento le patologie caratterizzate dall’infiammazione e usura di articolazioni, legamenti, tendini, ossa o muscoli che in alcuni casi possono coinvolgere anche altri organi. Quando non vengono diagnosticate precocemente possono portare fino alla perdita della funzionalità delle strutture. Tra queste l’artrosi è una delle più diffuse, infatti colpisce circa il 30% degli italiani over 65 e si stima che globalmente siano circa 520 milioni le persone affette, inoltre nella classifica in base alla numerosità delle cause di disabilità occupa la seconda posizione dopo le malattie cardiovascolari.
L’artrosi è dovuta all’usura e all’invecchiamento delle articolazioni del corpo e può colpirle tutte, ma le sedi maggiormente interessate sono: anca, ginocchio e colonna vertebrale, dunque quelle preposte al sostegno e al movimento, e in misura minore le mani e i piedi. I primi sintomi possono presentarsi intorno ai 50 anni, in particole nelle donne in post-menopausa. A causare la malattia è il deterioramento della cartilagine, il tessuto che riveste le superfici ossee all’interno delle articolazioni, la cui funzione è ridurre l’attrito fra le ossa durante il movimento, ma con il passare del tempo si usura e perde elasticità. Inoltre, i tendini e i legamenti si infiammano e provocano dolore.
L’invecchiamento è la principale causa dell’artrosi a cui si aggiunge la familiarità, sovrappeso, obesità e vita sedentaria, lavori che richiedono di rimanere in posizioni forzate o l’utilizzo continuo per anni delle mani; sport di impatto come il calcio; pregressi traumi e chirurgia del ginocchio, fratture e lesioni articolari.
Sintomi
Dolore, gonfiore, rigidità e limitazione nell’uso dell’articolazione sono i sintomi più comuni. Il dolore è di tipo meccanico e dunque è più forte dopo l’esercizio o quando si carica un peso sull’articolazione. Di norma il dolore è maggiore a fine giornata e alla sera e si attenua con il riposo. «La sede che viene colpita maggiormente è la colonna vertebrale, in particolare nel tratto lombare, spiega la prof.ssa Elizaveta Kon Professore Associato di Humanitas University, capo sezione Ortopedia Traslazionale del Centro di Ricostruzione Funzionale e Biologica del ginocchio, seguono il ginocchio e l’anca. È una patologia complessa che compromette la mobilità delle persone impedendo loro di muoversi in modo libero, e dunque incide molto sulla qualità di vita». Ad oggi non esiste una terapia risolutiva, per controllare il dolore il medico può prescrivere dei farmaci infiammatori. «In realtà, anche se non esiste una cura risolutiva vera e propria, molto può essere fatto per ridurre il disagio, rallentare la progressione e salvaguardare la qualità della vita e allora sì alla fisioterapia e all’esercizio terapeutico. Inoltre, è possibile sottoporsi alla terapia strumentale e a infiltrazioni di articolari». Quando si arriva allo stadio avanzato dell’artrosi, può essere necessario il trattamento chirurgico con protesi di ginocchio.
Attività fisica quasi una terapia
«Lo sport fa bene, mantiene la muscolatura tonica e aiuta ad evitare di assumere peso – spiega la l’esperta -, le attività sportive più indicate sono il nuoto e la bicicletta che non sovraccaricano le articolazioni». Inoltre, una delle attività più efficaci nel contrastare il dolore dell’artrosi è l’arte marziale cinese del Tai-chi. «I movimenti morbidi e controllati, lenti e circolari, alla base di questa disciplina, – conclude l’esperta – aiutano a sciogliere le rigidità e a tonificare la muscolatura che si trova attorno alle articolazioni».