Cybersecurity

I big data e le tecnologie fanno ormai parte del mondo della sanità. Ecco perché uno dei temi che riguardano pazienti e professionisti del settore è la sicurezza informatica e la protezione di dati sensibili.

Se le nuove tecnologie e l’intelligenza artificiale hanno migliorato e continuano a migliorare le prestazioni di medici e specialisti, riducendo i rischi per i pazienti e consentendo sempre più diagnosi precoci e approcci personalizzati, è vero anche che crescono le preoccupazioni sulla sicurezza dei dati raccolti e custoditi dai sistemi delle aziende sanitarie, dati che nel dark web sono tra i più ambiti e “rivendibili”.

Quali sono i rischi: ecco alcuni esempi

Sul fronte sicurezza informatica, i rischi possono essere di diverse tipologie, dai veri e propri attacchi e sabotaggi informatici da parte di hacker ai semplici incidenti del sistema o malfunzionamenti dei server. Spesso accade, ad esempio, che gli hacker “installino” illegalmente sui sistemi informatici delle aziende un software dannoso che “sequestra” i dati dei pazienti fino a quando l’azienda non paga un riscatto.

Eventi che possono causare la semplice perdita di informazioni e cartelle cliniche elettroniche ma che grazie alle abilità degli hacker potrebbero arrivare anche a manomettere dispositivi medici, paralizzando l’intero sistema sanitario e mettendo in pericolo la salute dei pazienti.

Cosa può fare l’azienda per difendersi?

Per limitare eventuali rischi e danni le aziende dovranno – oltre ad istruire il personale a un utilizzo base dei sistemi informatici (come preferire password alfanumeriche per accedere, più sicure delle sole cifre o dei nomi, e non aprire mail sospette ) – investire sempre più risorse, e con costanza, da dedicare alla formazione del personale sulle misure di sicurezza e su eventuali rischi che si corrono quando non si rispettano determinate procedure.

In questa ottica è nato, ad esempio, il progetto “Threat-Arrest” sottoscritto e gestito da diversi partner europei (per l’Italia è presente l’Agenzia Regionale Pugliese per la Salute ed il Sociale) che ha l’obiettivo di ridurre gli attacchi informataci.