Come dovranno formarsi i futuri medici e professionisti?
Health Care e nuove tecnologie
Da tempo se ne discutono, in tutto il mondo, le possibili applicazioni al mondo della salute e della sanità.
Tecnologie che molto spesso, però, corrono ben più veloci di quanto non faccia il “mondo” che le dovrà utilizzare, così come i cittadini faticano ancora a confrontarsi con il mondo digitale.
Se è vero che il futuro dell’Health Care è digitale servirebbe quindi una alfabetizzazione digitale rivolta sia al personale medico-sanitario, sia ai pazienti.
Come dovranno formarsi i futuri medici e professionisti?
Le ultime generazioni di professionisti sanitari dovranno confrontarsi non solo con il lavoro in corsia e il sapere di Ippocrate, ma dovranno avere sempre più competenze tecnologiche: dovranno saper utilizzare sistemi digitali di raccolta dati ma anche sistemi di monitoraggio dei pazienti e dei loro parametri vitali da remoto.
Le università più all’avanguardia, ad esempio, già oggi formano i futuri specialisti con simulatori basati su tecnologie di Intelligenza Artificiale, da un lato riducendo al minimo il rischio di errore umano, dall’altro dando agli studenti le basi di intelligenza artificiale, robotica, genomica, bioinformatica e tecnologie biomediche.
Nel futuro breve, l’incontro di queste diverse discipline – la scienza medica con le nuove tecnologie come la genomica, la robotica e l’Intelligenza Artificiale – permetteranno al medico di personalizzare sempre di più cure, trattamenti e screening dei pazienti.
Un approccio multidisciplinare di questo tipo è possibile solo a fronte di investimenti non solo in strutture e materiali ma anche di capitale umano con la formazione di nuovi medici, specialisti, infermieri e dirigenti che siano capaci di sfruttare al meglio queste tecnologie.
Il gap digitale
Secondo una ricerca condotta dall’Osservatorio Innovazione Digitale in Sanità della School of Management del Politecnico di Milano su oltre 100 direttori di aziende sanitarie, più di 500 medici di medicina generale e quasi tremila medici specialisti, dimostra che la poca conoscenza del mondo digitale e delle sue potenzialità in campo medico sia una della principali cause del gap digitale di cui sembra soffrire l’Italia.
Colpa anche dei pazienti: sempre il team del Politecnico di Milano, ha rilevato che ben 8 italiani su 10 non utilizzano il web per i loro servizi sanitari e preferiscono il faccia a faccia con lo specialista.
L’utilizzo della rete si limita solo alla ricerca di informazioni di strutture sanitarie, e il 51% degli intervistati ammette di utilizzare ancora il telefono per prenotare visite ed esami. E ancora: l’80% dei pazienti ritira a mano i referti, l’83% utilizza gli sportelli di ambulatori e ospedali per pagare visite ed esami e l’86% dei pazienti diffida della telemedicina preferendo un incontro di persona con il medico.