Ricerca avanzata in endoscopia: nuova cura per il diabete di tipo 2 al centro di IMAGE
Il diabete di tipo 2, come difetto della secrezione insulinica, è una malattia molto diffusa in tutto il mondo e, purtroppo, in continua crescita. Solo in Italia ne sono affetti quattro milioni di persone.
Il trattamento di questa patologia si basa sull’associazione di una corretta alimentazione con l’assunzione costante e sempre crescente di farmaci e, successivamente, con la somministrazione di insulina. Ma in futuro ci potrebbe essere un’alternativa: l’endoscopia.
Il Congresso internazionale di gastroenterologia endoscopica
Dal 15 al 17 giugno 2017, presso il Centro Congressi di Humanitas, in occasione dell’ottava edizione di IMAGE (International Meeting Advanced Gastroenterology Endoscopy), si svolgerà il corso internazionale di endoscopia in cui saranno illustrate le ultime novità in materia di gastroenterologia e di endoscopia. In particolare, verrà presentato uno studio clinico in via di sperimentazione (fase II) sul trattamento definitivo per via endoscopica del diabete di tipo 2.
Il corso, che prevede diverse sessioni live e riunirà oltre 600 esperti provenienti da 23 Paesi, sarà diretto da tre specialisti di Humanitas: il prof. Alessandro Repici, Responsabile di Endoscopia Digestiva e docente di Humanitas University, il prof. Silvio Danese, Responsabile del Centro per le Malattie Infiammatorie Croniche dell’Intestino e docente di Humanitas University, e il prof. Alberto Malesci, Direttore del Dipartimento di Gastroenterologia.
L’endoscopia oltre l’ambito gastrico
Il tema principale che verrà trattato riguarda una nuova tecnica endoscopica, in via di sperimentazione, che utilizza il calore per il “ringiovanimento della mucosa duodenale” (DMR), in pazienti affetti da diabete di tipo 2.
Grazie a questa tecnica, che ha già dato risultati positivi sui pazienti coinvolti nella sperimentazione (fase I), si ritiene possibile ridurre e, in seguito, stabilizzare in modo pressoché definitivo la glicemia, liberando i pazienti dalla dipendenza farmacologica e dalle iniezioni di insulina.
Il trattamento è mirato a riportare alla normalità la funzionalità del duodeno utilizzando il calore per ispessire e rigenerare la mucosa intestinale, ripristinando la normale composizione degli ormoni prodotti dall’intestino e migliorando il controllo della glicemia e, di conseguenza, del diabete.
“L’endoscopia sta vivendo una continua evoluzione: dalla diagnostica fino al trattamento mini-invasivo di malattie benigne e maligne per le quali prima era previsto solo l’intervento chirurgico. Ora, grazie alle sempre maggiori competenze, alle nuove tecniche e strumenti utilizzati, è possibile ampliare sempre più l’ambito di applicazione, fino ad uscire da quello strettamente gastroenterologico e rappresentare una valida alternativa terapeutica per patologie come ildiabete, il fegato grasso e l’obesità” – commenta il prof. Repici.
Lo sviluppo dello studio clinico
Finora la nuova terapia è risultata priva di rischi, è stata ben tollerata e ha comportato significativi miglioramenti dei parametri relativi a glicemia, emoglobina glicata, enzimi epatici nella maggior parte dei 100 pazienti coinvolti nella sperimentazione (fase I).
“La fase sperimentale, che prevede l’arruolamento di pazienti affetti da diabete di tipo 2 di età compresa tra i 28 e i 74 anni, in terapia con farmaci antidiabetici orali, si concluderà nell’arco di circa 2 anni. Se i risultati si confermeranno positivi, questo innovativo trattamento potrà essere esteso a tutti quei pazienti affetti da diabete che non riescono a tenere sotto controllo la terapia con i farmaci e che costituiscono circa la metà del totale”, spiega il professor Guido Costamagna, direttore dell’Endoscopia Digestiva Chirurgica e dell’Istituto di Clinica e Terapia chirurgica all’Università Cattolica di Roma.
Polipi del colon: novità in Humanitas
Parte del corso tratterà anche dei polipi del colon, ponendo l’accento sugli ultimi sviluppi in ambito diagnostico, sulla gestione clinica del paziente e sulle possibilità terapeutiche disponibili. Vi saranno, inoltre, sessioni di endoscopia live e in collegamento con due delle divisioni di endoscopia tecnologicamente più avanzate: la Johns Hopkins Hospital a Baltimora (USA) e la Global Hospitals a Mumbai (India).
Tra le novità in Humanitas, grazie alla tecnologia più avanzata attualmente disponibile, oggi esiste la possibilità di una visione quasi microscopica dei polipi del colon e una loro caratterizzazione istologica prima che vengano asportati.
Aggiunge il prof. Repici: “Stiamo inoltre coordinando e completando uno studio il cui obiettivo è quello di sviluppare una nuova tecnica di asportazione efficace e sicura dei polipi del colon, in particolare quelli di grande dimensione che, nonostante siano benigni, vengono talvolta inviati alla resezione chirurgica”.