Invecchiamento e sistema immunitario: al via il progetto del Prof. Mantovani
Valutare il ruolo dell’immunità innata nei processi legati all’invecchiamento.
E’ questo l’obiettivo del progetto di ricerca biennale “Humoral innate immunity in the regulation of tissue repair and metabolism in aging” coordinato da Alberto Mantovani, Direttore Scientifico di Humanitas e Docente di Humanitas University, e recentemente finanziato da Fondazione Cariplo.
Con la partecipazione del Prof. Alberico Catapano (Dipartimento di Farmacologia e Scienze Biomolecolari, Università di Milano) e del Prof. Claudio Franceschi (Istituto di Scienze Neurologiche IRCCS, Ospedale Bellaria, Bologna), il gruppo di ricerca analizzerà i meccanismi alla base dell’“immunosenescenza”, ovvero il processo di invecchiamento del sistema immunitario che è responsabile della maggiore suscettibilità alle infezioni e dell’alterazione della risposta infiammatoria osservabili nelle persone anziane.
L’invecchiamento del sistema immunitario ha importanti implicazioni mediche anche sul piano delle pratiche di vaccinazione nella terza età.
PTX3: il focus del progetto
Il progetto si focalizzerà sul ruolo della pentraxina lunga PTX3, una proteina identificata dal gruppo del Prof. Mantovani diversi anni fa. PTX3 è prodotta dall’organismo in risposta a stimoli infiammatori ed agisce come un anticorpo primordiale nelle azioni di difesa immunitaria contro le infezioni. Il ruolo della proteina sarà analizzato in condizioni associate all’invecchiamento come la difesa dalle infezioni e le alterazioni metaboliche connesse all’obesità. Si cercherà inoltre di identificare il profilo genetico associato ad un invecchiamento in buona salute.
L’obiettivo finale di questi studi è infatti evidenziare i presupposti per un invecchiamento in buona salute, portando a una nuova visione del ruolo dell’immunità innata nell’invecchiamento e allo sviluppo di nuovi approcci prognostici e terapeutici.
L’Europa invecchia: attualità e rilevanza del progetto
Il progetto appare subito di grande attualità e rilevanza sociale se si considera che nel 2060 il 30% degli Europei avrà almeno 65 anni (secondo stime della Commissione Europea) e che l’invecchiamento della popolazione comporta un aumento dell’incidenza delle malattie croniche come il diabete, le patologie cardiovascolari e neurodegenerative, le malattie polmonari, i tumori e i disturbi muscoloscheletrici.
Tutto ciò ha un impatto evidente sulla nostra qualità della vita e sull’impiego di risorse pubbliche e private a scopo assistenziale.