Zanetti e Maldini, #CapitaniCoraggiosi @ Hunimed, 13 maggio 2015
Formazione universitaria, sport e medicina presentano molti punti di contatto.
Ne abbiamo parlato oggi, 13 maggio 2015, in Humanitas University con due ospiti d’eccezione: Paolo Maldini e Javier Zanetti.
I due grandi difensori e capitani sono intervenuti insieme al dott. Piero Volpi, ortopedico di Humanitas, e al prof. Alberto Mantovani, direttore scientifico di Humanitas e docente di Humanitas University, al talk “Capitani Coraggiosi”, organizzato da Humanitas University per Universiday, rassegna di eventi promossi da Corriere della Sera e rivolti a tutti gli studenti delle Università milanesi.
Cosa serve per diventare campioni? E grandi medici?
Esordisce Paolo Maldini: “Da ragazzo non sapevo cosa volesse dire avere talento. Avevo però una grandissima passione. E’ stata quella a muovere tutto. Oltre certi livelli il talento è indispensabile, ma senza passione e sacrificio non basta.”
Ai 3 pilastri fondamentali – talento, passione e impegno – si sommano tanti altri valori, condivisi da sport e medicina: il buon esempio (a cui ispirarsi e da dare agli altri), l’onestà, l’umiltà, il gioco di squadra e infine il rispetto, che – dice Javier Zanetti – è alla base di qualsiasi team di successo.
Il gioco di squadra è fondamentale anche in corsia o in laboratorio, soprattutto di fronte alle malattie moderne, sempre più complesse da affrontare, aggiunge il Prof. Alberto Mantovani.
“Paolo Maldini e Javier Zanetti sono stati due grandi campioni, due bandiere del calcio, perché non si sono mai fermati, hanno continuato a migliorarsi, anche a fine carriera, nonostante tutti gli incredibili risultati già raggiunti. E un buon medico deve fare altrettanto: deve essere sempre curioso e non smettere mai di ampliare la propria conoscenza” sottolinea il Dott. Piero Volpi.