Tra parole e cura: l’evento con Rokia e Asia per celebrare la Giornata Internazionale dell’Infermiere


Il 12 maggio si celebra in tutto il mondo la Giornata Internazionale dell’Infermiere, anniversario della nascita di Florence Nightingale, fondatrice dell’infermieristica moderna. “Nutriamo la salute” è lo slogan scelto quest’anno dalla Federazione nazionale Ordini delle Professioni Infermieristiche (FNOPI) per la Giornata.

In questa occasione Humanitas University ha organizzato nella sede di Bergamo l’incontro “Tra parole e cura” con il patrocinio di OPI, Ordine Professioni Infermieristiche. Un’occasione speciale per conoscere due giovani donne Rokia e Asia Streparola che hanno studiato e studiano Infermieristica e hanno trovato e consolidato l’ispirazione per scrivere storie e poesie. Un modo per scoprire come il loro percorso di formazione le abbia portate a usare le parole per prendersi cura dei pazienti e rafforzare la passione per la scrittura. Perché l’ascolto delle persone riesce a riempire i vuoti e mitigare le paure e il tempo di relazione diventa parte della cura.

Rokia, 25 anni, è italiana di origine marocchina, e ha iniziato a scrivere da giovanissima. A 10 anni ha vinto con un racconto un concorso e crescendo ha iniziato a condividere i suoi scritti su Wattpad, il social network di lettura sociale, arrivando a ottenere fino a 9 milioni di letture. «Sono nata prematura e da bambina ho passato lunghi periodi in ospedale – spiega Rokia-. Avevo molto tempo libero e le infermiere erano molto gentili e mi portavano molti libri da leggere. Già allora scrivevo storie brevi. Così sono nate le mie due passioni: l’infermieristica e la scrittura». Fino ad oggi, ha pubblicato tre romanzi di cui “Sindrome” l’ultimo uscito nel 2023. È un romanzo-fiaba dove i personaggi sono una strega, un principe, un drago e una sirena: quattro ragazzi, Derek, Edgar, Olivia e Sia, che conoscono il dolore e vanno alla ricerca di un modo per guarire. «Durante i tirocini in ospedale sono entrata in contatto con persone che soffrivano di disturbi alimentari e di altre malattie mentali, per le quali l’infermiera è spesso vista come una figura conflittuale perché deve “obbligarle” a curarsi – spiega Rokia -. Questa esperienza è poi rifluita nel romanzo “Sindrome”, e molte persone che lo hanno letto mi hanno scritto dicendo che si sono ritrovate nelle mie parole. – E continua – Scrivere può essere un modo di prendersi cura della persona, così come fa un’infermiera. Con i miei libri, che parlano anche di malattia mentale, credo di lanciare un messaggio alle persone che vivono queste difficoltà, per dire loro “non siete sole”».

Asia Streparola, 22 anni, è nata vicino a Cremona e frequenta il corso di laurea in Infermieristica nella sede di Pieve Emanuele. “Kintsugi” è la sua prima raccolta di poesie-prose e parole. Il titolo è emblematico, infatti, il termine indica una tecnica giapponese di restauro del XV secolo degli oggetti di ceramica che consiste nel riempire le crepe causate da rotture accidentali, di Uruschi, una resina mischiata con farina di riso e oro. La riparazione è evidente, ma impreziosita dalle linee d’oro lungo le fratture. Come per significare la rinascita dopo una malattia. «Scrivo da quando ero piccola, ma il cambiamento è avvenuto quando ho smesso di scrivere per gli altri e ho iniziato a scrivere per me. E in quel momento sono nate le mie poesie, che mi hanno molto aiutato in alcuni momenti difficili. – Informa Asia – La scrittura è molto legata per me alla professione infermieristica, perché è uno straordinario strumento di cura. – E continua – Quando affronto momenti difficili nel mio percorso di studi, la scrittura mi aiuta molto a metabolizzare ciò che vivo. Può esserlo anche per gli assistiti, per le persone che attraversano una malattia».

L’incontro è stato un’occasione per parlare della professione e del ruolo dell’infermiere, una figura importante non solo dal punto di vista dell’assistenza, ma anche nell’essere sempre vicino alle persone e dedicare del tempo ad ascoltarle e a parlare con loro. Perché le parole nella cura contano e tanto.

HUMANITAS GROUP

Humanitas è un ospedale ad alta specializzazione, centro di Ricerca e sede di insegnamento universitario. Ha sviluppato la sua organizzazione clinica istituendo centri di eccellenza specializzati per la cura dei tumori, di malattie cardiovascolari, neurologiche e ortopediche – oltre che un centro oculistico e un fertility center.