La prof.ssa Michela Matteoli eletta socio corrispondente dell’Accademia dei Lincei
La prof.ssa Michela Matteoli ordinaria di farmacologia in Humanitas University e direttrice dell’Istituto di Neuroscienze del CNR, è stata eletta socio corrispondente dell’Accademia dei Lincei, entrando così a far parte della più antica accademia scientifica del mondo, nata a Roma nel 1603.
Con un massimo di 540 soci – di cui 360 italiani e 180 stranieri – appartenenti a tutte le discipline del sapere scientifico e umanistico, l’Accademia dei Lincei è considerata la più importante istituzione culturale in Italia e ha annoverato, tra i suoi soci, scienziati come Galileo Galilei e Louis Pasteur.
“Sono felice e onorata di entrare a far parte dell’Accademia dei Lincei. Per me non è solo un riconoscimento dei risultati ottenuti in una vita, ma è un’opportunità per continuare con entusiasmo e passione a contribuire alla missione dell’Accademia: promuovere, integrare e diffondere il sapere scientifico oltre le barriere disciplinari”, afferma la professoressa Michela Matteoli.
La professoressa Matteoli ha dedicato la sua vita di scienziata allo studio delle sinapsi: il punto di contatto tra i neuroni e il luogo dove avviene lo scambio di informazioni che permette al segnale nervoso di continuare la sua corsa, passando da una cellula nervosa alla successiva. Tra gli obiettivi della ricerca condotta dalla prof.ssa Matteoli in Humanitas c’è la comprensione dei meccanismi alla base di questo scambio di informazioni e di come viene influenzato dalle principali cellule immunitarie presenti nel cervello (la microglia).
È proprio per concentrarsi sul rapporto tra cellule nervose e sistema immunitario che la prof.ssa Matteoli ha deciso di spostare il proprio laboratorio nel centro di ricerca dell’IRCCS Istituto Clinico Humanitas, dopo quasi vent’anni presso l’Università di Milano e l’Istituto di Farmacologia Cellulare e Molecolare del CNR e dopo il rientro dagli Stati Uniti, dove aveva trascorso diversi anni tra la Yale University e la Virginia School of Medicine.
Le implicazioni degli studi condotti dal gruppo di Matteoli sono molte: la sua ricerca ci aiuterà a capire perché l’infiammazione contribuisca all’insorgere di malattie neurodegenerative e neuropsichiatriche così diverse; o ancora – come nel caso del progetto MATILDA, che si è di recente aggiudicato il prestigioso finanziamento europeo ERC Advanced – qual è il legame tra il cattivo funzionamento delle sinapsi nell’ipotalamo, la parte del cervello che coordina il metabolismo dell’organismo, e le malattie metaboliche comuni in età avanzata.