Il vero significato del camice bianco
Se per la maggior parte delle persone un camice bianco non rappresenta nulla di speciale, per gli studenti di medicina che lo indossano per la prima volta ha invece una grandissima importanza, poiché il camice rappresenta l’inizio del loro percorso di formazione in ospedale.
Da più di 100 anni, il camice bianco è il tratto distintivo dei medici: tanto quanto i bambini identificano il dottore come persona con la giacca bianca, così i pazienti negli ambulatori, negli ospedali e nelle cliniche si aspettano di essere visitati da persone vestite di bianco. Il camice è indubbiamente il simbolo di autorità e professionalità della professione medica, e viene infatti consegnato agli studenti Hunimed del terzo anno durante una cerimonia apposita che sancisce l’inizio della loro formazione pratica.
La storia del camice
Come ha fatto il camice bianco a diventare l’emblema della medicina? Fino alla fine del diciannovesimo secolo, i medici si vestivano di nero in quanto considerato il colore più formale. All’inizio del ventesimo secolo, quando la medicina è divenuta la disciplina scientifica che conosciamo oggi, l’abbigliamento del personale sanitario è cambiato per riflettere il “candore” e la “purezza” di queste professioni.
La Cerimonia indica l’inizio del viaggio degli studenti di medicina, viaggio che li porterà ad ottenere il loro camice ufficiale. É simbolo di professionalità, di premura e della fiducia che dovranno guadagnarsi dai loro pazienti; ma racchiude anche una grande responsabilità: indossare un camice bianco in un ospedale significa essere qualcuno che sa quello che sta facendo.
Professionalità e umanità
Nella professione medico-sanitaria sono due i principi fondamentali: professionalità e umanità, ovvero la capacità di bilanciare l’approccio scientifico con l’empatia verso il paziente.
Gli studenti accrescono la loro professionalità attraverso riflessioni, relazioni e resilienza, mentre l’empatia si acquisisce di visita in visita, facendo capire ai pazienti che, in quel momento, sono loro l’unica priorità nella mente del medico. Il linguaggio del corpo e il contatto visivo aiutano, in quanto fanno sì che il paziente si senta ascoltato e compreso.